Grandinata Tursi: in attesa dell’Assessore Braia

frutto colpitoA quasi 2 settimane dalla violenta grandinata del 24 giugno scorso, che ha colpito le contrade Marone, Anglona e limitrofe in agro di Tursi, gli agricoltori attendono con impazienza un vademecum esauriente e chiaro per accedere alla procedura di calamità naturale attivata dal Comune presso la Regione Basilicata. Più di 3 mila ettari di terreno colpiti, centinaia le aziende interessate, migliaia le tonnellate di pregiata frutta andate distrutte, centinaia gli operai a casa senza lavoro. Dopo la richiesta dello stato di calamità dell’amministrazione comunale e a seguito del sopralluogo dei tecnici regionali, presso il municipio di Tursi sono stati predisposti i moduli per attivare l’iter, a cui bisogna allegare una perizia fotografica e la perizia di un tecnico. Il danno alla produzione non può essere coperto dalla Regione perché assicurabile. Invece, se il danno alle strutture produttive (gli alberi) supera determinate soglie percentuali e territoriali, allora lo Stato potrebbe riconoscere una compensazione. La Regione Basilicata, in questo iter, svolge solo la funzione di affiancamento alle aziende e ai Comuni e provvede all’inoltro del fascicolo al Ministero.

L’Assessore regionale all’Agricoltura, Luca Braia, era atteso questa settimana per una visita alle piantagioni colpite e per spiegare agli agricoltori cosa avrebbe fatto la Regione. Stando a quanto dichiarato dal sindaco di Tursi, Salvatore Cosma, in un recente consiglio comunale, l’assessore arriverà la settimana prossima.

Le domande che gli agricoltori si pongono sono molteplici: perché il Comune prevede la necessità della perizia di un tecnico, pagata anticipatamente dagli agricoltori, quando invece basta una segnalazione autografa dell’agricoltore, con allegate foto? Se la Regione può fare poco o nulla, perché non si convoca un incontro pubblico nel quale l’Assessore Braia ci spiega quali altre forme di compensazioni gli agricoltori potrebbero richiedere? Perché l’Assessore Braia tarda ad arrivare nelle nostre campagne, visto che c’è l’urgenza di far partire gli iter burocratici?

Gino Digno, Presidente del Comitato Pro-Marone