Contratto collettivo di smaltimento dell’amianto

La problematica dell’amianto è indiscutibilmente una delle più gravi per quanto riguarda le ripercussioni sulla salute dei cittadini. Il Sindaco è il diretto responsabile della salute pubblica di una cittadinanza e per questo motivo che un’amministrazione oculata sente il dovere di predisporre tutti gli atti necessari per porre rimedio all’aggravarsi della situazione. L’amianto è presente su numerose coperture di abitazioni civili nel centro abitato di Tursi, all’interno di edifici pubblici e utilizzato in passato nelle costruzioni agricole presenti sul territorio comunale. La presenza è diffusa e lo smaltimento dell’amianto non è sempre effettuato nei termini di legge, come dimostrato dalle numerose discariche abusive presenti sul nostro territorio.

Le spese per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto della civile abitazione si possono detrarre fino al 65% grazie al provvedimento Ecobonus che è entrato in vigore a partire da Gennaio 2014. Anche la Regione Basilicata stava discutendo, nella precedente legislatura, una proposta di legge per l’istituzione di un contributo del 60% a fondo perduto.

MuoviAmo Tursi propone di:

1-istituire una commissione tecnica per censire i siti da bonificare, sia in legali condizioni che le discariche abusive;

2-creare uno sportello comunale per poter accogliere le istanze dei cittadini;

3-stipulare un contratto collettivo unico con una ditta specializzata;

4-predisporre le dovute pratiche per consentire al cittadino di beneficiare degli incentivi fiscali e di tutte quelle forme di sostegni economici che la normativa locale, nazionale ed europea consentono.

Con questa proposta, si potrà garantire l’abbattimento  delle spese di rimozione e smaltimento dell’amianto, sfruttando la forza contrattuale dei numerosi cittadini e dell’amministrazione comunale. Intraprendere queste azioni significa salvaguardare la salute pubblica, ma anche dare una spinta al settore edilizio in stallo, con maggiori possibilità di riacquistare quelle capacità occupazionali che la crisi ha decimato.

Proposta del Gruppo di Lavoro sull’Ambiente