Coronavirus. Le proposte di MuoviAmo Tursi

La grave situazione dovuta alla presenza sul territorio nazionale e regionale di cittadini affetti dal virus denominato COVID-19 sintomatici e non, individuati e non, e le numerose disposizioni del Governo Nazionale e Regionale, nonché le ordinanze sindacali emesse dal Comune di Tursi hanno portato il Gruppo consiliare di MuoviAmo Tursi, con nota del consigliere Antonio Di Matteo, a rilasciare una nota alle autorità competenti. Con il documento si è proposto al Comune di Tursi di attuare iniziative amministrative e fiscali per alleviare lo stato di crisi in cui molte attività economiche e molti lavoratori stanno andando in contro, come ad esempio l’individuazione delle categorie di attività economiche obbligate a chiudere o a ridurre la propria attività a causa dei provvedimenti normativi sopracitati e la riduzione delle tariffe TARI e TOSAP e rateizzazione per le categorie di attività economiche sopraindividuate sulla base di criteri oggettivi come ad esempio i giorni di chiusura.

L’agricoltura tursitana non può più sopportare i danni dei cinghiali

Non bastava la crisi idrica causata dall’incapacità del Consorzio di Bonifica di ridurre le perdite idriche dalle condotte sotterranee e dagli scoli delle vasche, nonché dalla ripartizione provinciale penalizzante per la comunità agricola di Tursi. A questo, che ha già comportato ingenti danni alle produzioni, si è aggiunta la calamità naturale del cinghiale, un animale vorace e che si moltiplica rapidamente, oltre ad essere diventato molto pericoloso per la sua aggressività e mancanza di paura.

Dopo alcuni giorni di serrati colloqui telefonici con gli uffici della Regione Basilicata e relativi dirigenti, dopo aver incontrato le associazioni di agricoltori e di cacciatori presenti sul territorio, siamo arrivati a gravi considerazioni sul sistema che oggi regola la caccia al cinghiale e la procedura di risarcimento danni. Gli uffici regionali e la politica non sono affatto consapevoli di quelli che sono i danni dei cinghiali ai frutteti e ai seminativi. Danni che non riguardano più solo il prodotto, ma che si stanno estendendo alle piantagioni. Infatti, i cinghiali distruggono le piante per poterne mangiare i frutti.

Aumentare immediatamente la fornitura idrica agli agricoltori di Tursi

Gravissimo quanto sta accadendo nel silenzio generale. Gli agricoltori di Tursi e dei Comuni limitrofi sono senza acqua perché l’EIPLI – Ente Irrigazione non ha aumentato i litri di fornitura idrica al Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. Quest’ultimo non può quindi sopperire con quei pochi litri a disposizione a tutte le esigenze degli agricoltori. Non può l’Ente Irrigazione, per ripicca nei confronti del Consorzio di Bonifica o della Regione Basilicata, nei confronti del quale è creditore, ridurre la fornitura idrica danneggiando non certo il Consorzio ma l’intero comparto agricolo tursitano e del circondario. Tursi vive solo di agricoltura, senza la quale muore l’economia di un’intera comunità.

I cinghiali danneggiano un intero comparto economico

cinghiale tursiPubblichiamo la nota che alcuni agricoltori hanno voluto inviare ai giornali, dopo che le istituzioni regionali e locali hanno dimostrato di essere del tutto disinteressate alle problematiche del settore principale di questa nostra terra. La massiccia ed incontrollata presenza di cinghiali nei territori del Comune di Tursi ha reso, negli ultimi anni, del tutto irrealizzabile ed economicamente insostenibile la pratica agricola. Coltivare cereali è impossibile, visto che l’intero prodotto, dal periodo di semina fino a quello di raccolta, viene interamente distrutto. Allevare animali è impensabile, considerato che il pascolo viene continuamente devastato e i campi a foraggio resi impraticabili dai mezzi adibiti al raccolto. Coltivare ortofrutta è altrettanto impossibile, visto che i voraci animali distruggono ogni tipo di coltivazione, durante tutto l’anno.