L’agricoltura tursitana non può più sopportare i danni dei cinghiali

Non bastava la crisi idrica causata dall’incapacità del Consorzio di Bonifica di ridurre le perdite idriche dalle condotte sotterranee e dagli scoli delle vasche, nonché dalla ripartizione provinciale penalizzante per la comunità agricola di Tursi. A questo, che ha già comportato ingenti danni alle produzioni, si è aggiunta la calamità naturale del cinghiale, un animale vorace e che si moltiplica rapidamente, oltre ad essere diventato molto pericoloso per la sua aggressività e mancanza di paura.

Dopo alcuni giorni di serrati colloqui telefonici con gli uffici della Regione Basilicata e relativi dirigenti, dopo aver incontrato le associazioni di agricoltori e di cacciatori presenti sul territorio, siamo arrivati a gravi considerazioni sul sistema che oggi regola la caccia al cinghiale e la procedura di risarcimento danni. Gli uffici regionali e la politica non sono affatto consapevoli di quelli che sono i danni dei cinghiali ai frutteti e ai seminativi. Danni che non riguardano più solo il prodotto, ma che si stanno estendendo alle piantagioni. Infatti, i cinghiali distruggono le piante per poterne mangiare i frutti.

Resoconto evento con gli agricoltori sulla crisi idrica

Nonostante la carenza di fornitura idrica, le soluzioni ci sono e possono essere realizzate in pochi giorni. Ecco un brevissimo sunto del lungo incontro tenutosi ieri mattina presso la sala consiliare del Comune di Tursi, organizzato da MuoviAmo Tursi. Il Consigliere Antonio Di Matteo, dopo una breve premessa agli agricoltori invitandoli a rimanere puntuali e concisi sulla segnalazione delle problematiche, ha presentato alla platea il Dott. Bernardo Francesco, Capo Settore Irrigazione del Consorzio di Bonifica, che ha dato la propria disponibilità a farsene carico.

Le bugie della politica e del Consorzio affossano l’agricoltura tursitana

Nonostante il lungo periodo di piogge, il Consorzio di Bonifica non ha realizzato alcuna miglioria in questi quindici giorni di basso consumo idrico. Infatti, dopo neanche una settimana di caldo intenso, tutte le vasche al servizio del territorio di Tursi sono vuote. La vasca Torre, che serve la maggior parte dei frutteti lungo il fiume Sinni, la vasca San Teodoro, che serve contrada Piano Amendola e limitrofe, la vasca Bornè, che serve contrada Monte e Gannano, sono tutte sorprendentemente vuote. La vasca Troyli, la principale presente sul nostro territorio comunale, è in deficit idrico perché i litri in entrata sono insufficienti a sostenere quelli in uscita.

L’agricoltura di Tursi ancora senza acqua

Il Consorzio di Bonifica sta giocando con il fuoco. Questo deve essere chiaro da subito. Tutti gli agricoltori che si rivolgono agli uffici territoriali vengono rispediti a casa con la stessa bugia: “domani l’acqua ci sarà”. È un spudorata menzogna che hanno studiato a tavolino e che ripetono da due settimane. Già dal 30 aprile, per il Consorzio la colpa è della siccità e dell’Ente Irrigazione. È vero che c’è stata la riduzione a livello provinciale, ma è anche vero che Tursi è il territorio più danneggiato da questo razionamento. Infatti, il Consorzio richiede la fornitura alle varie prese della condotta Sinni non in base alle vere esigenze.