Dissesto finanziario del Comune di Tursi

Il 16 luglio 2020 il consiglio comunale ha deliberato la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Tursi. Un evento dalla portata storica considerevole visto che condizionerà le nostre vite per molti anni, soprattutto se i prossimi anni saranno gestiti come quelli appena trascorsi. E’ necessario che alle prossime elezioni di settembre i cittadini consentano alla persone competenti e moralmente all’altezza di gestire le risorse comunali per chiudere il prima possibile una bruttissima pagina della storia comunale e consentire alla nostra comunità di ripartire creando le opportunità per far rimanere i nostri giovani a Tursi per dare un futuro a loro e ai sacrifici dei loro genitori ed antenati. Di seguito la dichiarazione di voto di MuoviAmo Tursi allegata alla delibera del dissesto finanziario dell’ente. 

  • La maggioranza consiliare ha sempre approvato in Consiglio comunale bilanci di previsione con entrate correnti non fondate sull’effettiva riscossione degli anni precedenti ma su calcoli approssimativi. Infatti, bastava attendere l’approvazione dei rendiconti di gestione per far sfumare parecchie centinaia di migliaia di euro dalle entrate correnti. Con questa pratica è stata giustificata spesa corrente maggiormente improduttiva, invece di pagare i debiti di funzionamento accumulati negli anni pregressi ed emersi con il riaccertamento straordinario dei residui passivi.
  • Il riaccertamento straordinario dei residui passivi nel 2015 ha attestato la pratica con cui si effettuava spesa corrente, cioè realizzando prima la spesa, senza impegni di spesa e atti propedeutici, e poi reperendo le risorse per pagare.
  • Nella relazione di inizio mandato del 27/08/2015 il Sindaco Cosma affermava che “la situazione finanziaria e patrimoniale dell’ente non presenta squilibri”, mentre nello stesso atto risultava un Risultato economico di esercizio negativo pari a € – 555.686,67.
  • I revisori contabili che si sono susseguiti in questi ultimi anni non hanno quasi mai svolto la funzione di controllo dell’effettivo rispetto di tutti i principi contabili come quello di veridicità, attendibilità, prudenza, correttezza ma si limitavano a rilasciare pareri sulla base delle dichiarazioni del Responsabile Area Contabile del Comune di Tursi.
  • La spesa per il personale, una delle principali spese fisse del Comune di Tursi, non ha visto una riduzione nonostante i pensionamenti dei dipendenti perché l’amministrazione comunale ha eluso il principio secondo cui un Comune in predissesto non possa contrarre nuovi rapporti di lavoro. Inoltre, sono state create numerose figure di categoria F con conseguenti indennità di funzione per i dipendenti assegnatari. Questa pratica ha di fatto annullato i benefici derivanti dalla riduzione del numero dei dipendenti comunali per pensionamento.
  • L’amministrazione comunale concede a terzi, tramite affidamento diretto senza bando pubblico, numerosi servizi accessori che potrebbero svolgere i numerosi dipendenti comunali, molti dei quali senza un effettivo impegno quotidiano. Questa pratica incide considerevolmente sulla disponibilità di cassa dell’ente.
  • Il Comune di Tursi non ha le autorizzazioni per l’istallazione di una postazione fissa di autovelox e non ha sufficiente personale qualificato per l’istallazione di una postazione mobile di autovelox. Nonostante questo, nel bilancio comunale i proventi derivanti dalle contravvenzioni al Codice della Strada hanno sempre un considerevole peso, sul cui importo l’amministrazione comunale giustifica spesa corrente.
  • L’amministrazione comunale non ha mai realizzato una concreta lotta all’evasione fiscale. Infatti, la procedura di recupero delle somme non pagate dai contribuenti avviene tramite l’invio di una raccomandata a dicembre del quinto anno successivo all’accertamento, anno in cui il tributo si prescrive, senza però svolgere l’azione di recupero delle somme. Lo stesso accade con centinaia di migliaia di euro di contravvenzioni al Codice della Strada non incassate.
  • L’utilizzo dei fondi vincolati è pratica quotidiana, nonostante l’anticipazione di tesoreria che dovrebbe impedire l’utilizzo di risorse di cassa vincolate. L’amministrazione comunale dichiara che si tratta di una pratica tracciabile ed eccezionale, mentre il Revisore dei conti ne attesta la sistematicità affermando “l’esclusivo ricorso all’utilizzo della cassa vincolata, che dimostra la cronica crisi di liquidità dell’Ente”.
  • L’amministrazione comunale ha sempre approvato in Consiglio comunale atti contabili che rispettavano, a detta del Revisore dei conti e del Funzionario Area Contabile, gli equilibri finanziari. Il Revisore dei conti ha affermato nel suo Parere al Bilancio di Previsione 2020/2022 che “le previsioni non consentano di rispettare gli equilibri di finanza pubblica”.
  • Il Revisore dei conti ha affermato nel suo Parere al Bilancio di Previsione 2020/2022 che “Si ritiene che alcune entrate, tipo IMU e Sanzioni al CdS, siano state sovrastimate rispetto al trend di riscossione degli anni precedenti”. In aggiunta: “Dal lato dell’entrata corrente, si ritiene non congrua la quantificazione del FCDE, un calcolo che avrebbe totalmente escluso alcune entrate (entrate da sanzioni del Codice della Strada), modificando in modo significativo il risultato finale che si ritiene non attendibile. Il mancato inserimento delle quote di accantonamento su alcune entrate determinano un’alterazione dei risultati di bilancio che, se fossero state previste, avrebbe chiuso in disequilibrio”.
  • L’approssimativa e/o dissennata gestione dell’ente ha spesso generato dei contenzioni con terzi, che una volta arrivati a sentenza, potrebbero peggiorare ancor più lo stato dei conti dell’ente. Questo avvalora la tesi che i Fondi accantonamenti di bilancio per far fronte a queste eventualità sono insufficienti perché sottostimati o del tutto assenti. Il Revisore dei conti ha affermato nel suo Parere al Bilancio di Previsione 2020/2022 che “lo stanziamento alla missione 20 del fondo rischi contenzioso è del tutto assente nonostante sia stata appurata l’esistenza di una mole di contenziosi che suggerirebbe un cospicuo accantonamento”.
  • Dall’approvazione del piano poliennale di riequilibrio finanziario dell’ente nel 2016 ad oggi, nonostante i 4 anni di tempo trascorsi, nessun obiettivo di rilievo è stato portato a termine. Si potrebbe dedurre che il piano non fosse attendibile ed effettivamente realizzabile essendo presenti numerose voci di entrata aleatorie come l’IMU dal parco eolico, il prepensionamento dei dipendenti già nel 2017, la vendita dei terreni a prezzi troppo alti rispetto alle medie di mercato e altro ancora.
  • L’amministrazione comunale per incapacità o con volontà ha predisposto bandi ad hoc che invece di generare miglioramenti nella gestione del patrimonio e del bilancio comunale hanno di fatto comportato o comporteranno spese aggiuntive. Ad esempio il project financing proposto per la gestone del cimitero comunale arrecherà dei costi al Comune che invece potevano essere accollati ai privati. Un altro esempio: a seguito di ammodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica nel centro abitato di Tursi nel 2017, numerose lampade, nonché le 7 telecamere montate, sono mal funzionanti con manutenzione presumibilmente a carico del Comune. Una tale gestione dei bandi particolarmente a favore delle ditte private, ha danneggiato ulteriormente le casse comunali.
  • Nel piano poliennale di riequilibrio è stato assunto che tutti i creditori avessero accettato le condizioni peggiorative sui crediti da loro vantati nei confronti del Comune di Tursi. Cosa non vera e lo dimostra il basso tasso di adesione ai concordanti. Quindi anche questa previsione era meramente un calcolo per poter raggiungere un fantomatico equilibrio all’interno del piano poliennale di riequilibrio.
  • Il giorno 07/05/2020 il consiglio comunale doveva approvare il Bilancio di previsione 2020/2022 in equilibrio, punto all’ordine del giorno poi ritirato, perché a detta del sindaco, l’amministrazione comunale avrebbe inserito nel bilancio provvedimenti per il rilancio della nostra comunità dopo il lockdown causato dal Covid-19, e oggi 16/07/2020 invece si voterà il dissesto finanziario dell’ente.
  • Sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione comunale nella persona del Sindaco Cosma, vista la sua lunga esperienza amministrativa dal 2002 ad oggi ininterrottamente in Consiglio comunale e per molti anni in Giunta comunale e oggi sindaco ed assessore al bilancio, fornire le cause che hanno portato al dissesto dell’ente e gli eventuali responsabili così da garantire al Comune di Tursi il giusto ristoro su questi soggetti.
  • Considerato che la procedura di riequilibrio poliennale (predissesto) è stata attivata nel 2016 e che numerose passività sono emerse dal riaccertamento straordinario dei residui passivi nel 2015 e che molti debiti fuori bilancio sono stati contratti dall’amministrazione comunale con sindaco Labriola (dal 2010 al 2015), si invitano gli organi competenti che leggeranno questi atti ad avviare un’istruttoria volta a stabilire: a quali soggetti (amministratori e/o dirigenti e/o dipendenti) sia eventualmente ascrivibile la responsabilità degli atti su espressi; quali siano, in caso di accertamento per colpa e/o dolo le misure ritenute più opportune nei confronti dei soggetti eventualmente responsabili. In caso di ritenuta sussistenza dei suddetti elementi, si chiede venga promosso un giudizio nei confronti dei ritenuti responsabili. Altresì, si chiede di essere sentiti di persona per fornire elementi di prova, precisazioni e riscontri, qualora lo ritenesse opportuno, nonché di essere informati dell’eventuale archiviazione della presente istanza.

Tursi, li 16/07/2020

Il Presidente del Gruppo consiliare MuoviAmo Tursi

Antonio Di Matteo

Delibera dissesto

Dichiarazione di voto MuoviAmo Tursi