La discarica va messa in sicurezza, ma non ampliata

vista rifiuti discarica colobraroNei giorni scorsi, sui giornali è apparso il comunicato stampa del segretario provinciale dell’Ugl, Pino Giordano, nel quale si chiedeva l’immediata riapertura della discarica di Colobraro, per difendere i posti di lavoro di 9 operai oggi disoccupati. MuoviAmo Tursi, replica ai sindacalisti con la seguente nota:

Si vogliono smentire i numerosi luoghi comuni che i sindacalisti seminano ad arte, diffondendo disinformazione tra i cittadini. MuoviAmo Tursi ha già dimostrato con negli anni passati, con più articoli di stampa e convegni sul territorio, che la discarica di Colobraro ha distrutto ricchezza e posti di lavoro a causa dell’inquinamento gravissimo di terreni e falde acquifere. Sono stati stimati 20 posti di lavoro in meno nel settore dell’agricoltura, a cui bisogna aggiungere altre unità nel settore del turismo. 20 operai hanno perso per sempre il lavoro per garantire 9 posti di lavoro in discarica per qualche anno, a dimostrazione che questi impianti sono una scelta antieconomica e fallimentare.

Ci meravigliamo e rammarichiamo del fatto che l’Ugl si sforzi così ardentemente di tutelare un ecomostro, tanto da chiederne l’ampliamento. Dov’era l’Ugl quando nei mesi precedenti le tornate elettorali l’impianto in contrada Monticelli accoglieva fino a 35 lavoratori, contro i 9 operai necessari? Dov’era l’Ugl quando si verificavano le perdite e gli sversamenti di percolato? Dov’era l’Ugl quando gli operai lavoravano al freddo nel capannone (dato che manca una parete perimetrale) o quando gli stessi lavoratori respiravano le polveri dei rifiuti, dato che mancava (e manca tutt’ora) un impianto di areazione nel centro di Colobraro?

Vogliamo ricordare all’Ugl, ma soprattutto ai lettori-contribuenti, che le discariche non sono il miglior modo di smaltimento dei rifiuti. Ad oggi i soli Comuni del Basso Sinni spendono milioni di euro ogni anno per seppellire i rifiuti in discarica quando invece una gestione oculata, pubblica, comprensoriale, porterebbe ad una spesa di appena 160 mila euro all’anno. I Comuni possono ridurre la spesa per lo smaltimento e il trasporto semplicemente riducendo il volume dei rifiuti da destinare in discarica, realizzando una seria raccolta differenziata. Così facendo, non ci sarà nessun aggravio per le casse comunali e tanto meno per i cittadini, che invece godranno di riduzioni nelle tariffe e di un territorio più pulito. I Comuni devono investire risorse nella raccolta differenziata, nella creazione di centri di differenziazione, di compostaggio e di riutilizzo a freddo della plastica e non nelle discariche, come chiede l’Ugl. Così facendo non solo si garantiranno posti di lavoro per i 9 operai che lavoravano in discarica, ma si creeranno decine e decine di posti di lavoro in un ciclo dei rifiuti virtuoso ed ecosostenibile. Lo stesso Presidente di Regione Pittella ha definito come prioritario il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2016. Con questa percentuale la discarica di Colobraro è inutile ed antieconomica per le casse pubbliche.

Ancora rammentiamo all’Ugl che i rifiuti creano posti di lavoro e ricchezza, ma il riciclo e il riutilizzo del prodotto differenziato garantisce molti più posti di lavoro di una discarica. Se l’Ugl non capisce un così semplice ragionamento, ce ne dispiace e ci lascia perplessi sui veri interessi che il sindacato vuole tutelare.

Se davvero l’Ugl tiene alla salute del territorio e dei lavoratori, perché non accompagna i 9 operai in mobilità presso le aziende agricole in contrada Finata, vicino la discarica? Sono sicuro che gli agricoltori saranno ben lieti di aiutarli offrendo loro una valida alternativa occupazionale, purché si metta la parola fine allo smaltimento dei rifiuti in quell’ecomostro.

MuoviAmo Tursi, sensibilizza da anni i cittadini di Tursi che chiedono a gran voce la messa in sicurezza della discarica e la sua definitiva chiusura, senza più ampliamenti. I cittadini hanno capito che non c’è bisogno di discariche se non si producono rifiuti indifferenziati. Inoltre, gli stessi cittadini sono a favore della proposta di MuoviAmo Tursi, per una gestione pubblica dei ciclo dei rifiuti nell’area del Basso Sinni, con la costruzione di un centro di compostaggio, di un centro di smistamento dei rifiuti differenziati e di un impianto di riciclo a freddo della plastica riciclata.

Mario Cuccarese, Portavoce di MuoviAmo Tursi